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A cosa serve avere una parola speciale per l’anno che inizia?
E’ da diversi anni che nel mese di dicembre scelgo la parola che mi accompagnerà per i mesi a seguire: un ottimo esercizio di riflessione e di programmazione che mi facilita nel dare un’impronta, una direzione all’anno che sta per iniziare.
Ogni volta la scelta è caduta su una parola che mi ha aiutato ad attribuire un significato coerente alle esperienze e alle scelte fatte nei periodi successivi. Era come una luce puntata sugli aspetti più importanti, per mantenere il focus su ciò che volevo portare con consistenza nella mia vita.
La parola dell’anno mi è servita per dare un senso alle mie scelte, per farmi ispirare nel creare nuovi progetti o nell’impostare un modo per comunicare o per aiutare le mie clienti e le persone che mi stanno vicino.
Non aveva importanza se la scelta cadeva su una parola italiana oppure inglese, l’importante era ciò che mi comunicava.
Molto dipendeva da come la sceglievo.
Molto spesso la parola è arrivata quasi da sola. Poteva succedere che si imponesse con prepotenza nei miei pensieri, in modo da non lasciare dubbi, o che io mi accorgessi che fosse lì già da qualche tempo, in maniera discreta, aspettando che me la notassi.
Altre volte invece, è stato un processo articolato, con tanti pensieri e possibili opzioni che si alternavano prima di arrivare finalmente al dunque.

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Per aiutarmi, in quei casi, ho usato i suggerimenti di altre persone, come ad esempio Susannah Conway.
È stata proprio grazie a lei che ho conosciuto questo piccolo rito: tutti gli anni Susannah offre nella sua newsletter una piccola guida per aiutare nella scelta.
Il suo metodo si dipana lungo alcuni giorni e prevede visualizzazioni, liste, riflessioni. Dopo aver elencato un certo numero di parole si eliminano mano a mano quelle che non ci ispirano nulla, che non comunicano direttamente con i nostri desideri.
Via via che si prosegue, la scelta da fare sarà sempre più difficile, ma alla fine avremo il nostro talismano, una parola che ci guiderà con intenzione e ispirazione per i dodici mesi futuri.
L’operazione di scegliere una parola aiuta a concentrarti su obiettivi e azioni su cui vuoi lavorare per il prossimo anno. Ti aiuta anche a determinare le tue priorità, ad esempio se ti concentrerai sulla famiglia, sulla crescita personale, sulla carriera, ecc.
Per aiutarti, ti propongo un elenco, sicuramente non completo, di possibili parole. Leggilo e segna quelle che smuovono qualcosa nel tuo cuore, e poi ritorna anche in un secondo momento a rileggerle e ad affinare la tua scelta, fino ad avere quella che ritieni più significativa.

La parola che ho scelto per il 2022 è arrivata a me in un modo ancora diverso. Utilizzo molto le carte, che siano Tarocchi oppure Oracoli, per facilitare la connessione con il mio intuito.
Da qualche settimana uso soprattutto con le mie clienti e me stessa un mazzo stupendo, le Carte di Coaching per l’Anima di Anh Thu Nguyen.
Ieri, dopo aver acceso una candela e il mio incenso preferito, ho fatto una stesa di ispirazione per l’anno nuovo.
Dodici carte in cerchio, una per ogni mese dell’anno. Al centro, ho estratto la carta che avrebbe ispirato o direttamente comunicato la parola.
Sapevo che avrebbe risuonato in maniera particolare, qualora fosse stata quella giusta. Ero trepidante, e vuoi sapere quale parola è uscita? Gratitudine! Ho subito sentito che è perfetta per il momento che sto vivendo, che mi avrebbe aiutato a impostare la mia pianificazione e i progetti futuri in maniera potente e arricchente.
E tu? Conoscevi questo piccolo rituale, lo avevi già fatto prima? E come è andata al momento pratico? La parola scelta ti è servita oppure no?
Vieni a raccontarmelo nei commenti, sarò felice di conoscere le tue esperienze e rispondere alle tue domande.
Se ti è piaciuto quello che hai letto e vorresti conoscere il mio metodo di coaching, fissa la call gratuita di un’ora con me. Ti aspetto!